Mammaluna

Mammaluna tu,
sorridimi,
cercami ancora dal tuo ciel lassù.
Ti ammiro, scrivo a te con emozione.
Tu, che divorasti ignara
i miei sogni di allora,
di quando avevo tempo,
tanto tempo,
e io che li ho sciupati,
regalandoli a te senza aver nulla in cambio,
sbriciolati al vento.
Mammaluna,
tu che mi vedi e senti,
ti giungano quest’oggi i miei rimpianti.
Ti chiedo, dal mio angolo di mondo,
dove hai nascosto la polvere di stelle
che di quaggiù io allor lanciai nel cielo?
Forse tu l’hai celata
dentro una nube bianca,
ne hai fatto fili d’oro...
Oh, ridanciano astro della notte
forse son lì, i miei sogni,
e sono ancora intatti
attendono soltanto d’essere accarezzati.
Forse tu, mammaluna, puoi
adesso che ho paura.
Adesso che i miei giorni più brevi si son fatti,
ora che il tempo sfugge,
forse tu puoi,
generosa, sui tuoi raggi di latte
far scendere per me le speranze di allora,
una volta soltanto
mammaluna,
per una vita intera.