Nell’intrico dei rami,
bianchi fiori di maggio,
il via vai di un’ape
disegna il mattino.
Le forsizie ondeggiano
crescendo nel vento,
l’oleandro le osserva
come padre amoroso.
Di variopinte petunie
l’aria si colora,
la mia donna veleggia
carezzando le rose.
Chiudo gli occhi,
sono una rondine
che prima si posa,
poi vola lontano.
6 novembre 2006
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