Mitologia agreca

Esistevano cori di ninfe dei boschi
che cantavano storie,
esistevano eroi con le loro gesta
e le loro glorie.
Esisteva l'Olimpo con gli dei,
che s'innamoravano
continuamente tra loro
o di innocenti mortali
e guai se vi trovavano
dei rivali.
Era visibile il fulmine di Zeus
che cadeva dal cielo,
quando la sua ira sfociava
e la terra tremava,
era Apollo che la verità svelava
nell'oracolo di Delfi
che la gente con timore ascoltava.
Le tre Parche del destino
filavano la vita di ognuno,
le tre grazie, figlie di Zeus,
diffondevano gioia, prosperità
e splendore al mondo intero.
Narciso innamorato
della sua stessa immagine
nel fiume specchiata,
moriva annegato,
dopo che tutti i suoi pretendenti
aveva rifiutato.
C'era Marsia scorticato
per aver sfidato Apollo
con l'illusione di poterlo
nella musica superare,
c'era Paride col pomo della discordia
a giudicare quelle tre dee meravigliose
e a dare così inizio ad una guerra
inutile e vile
e poi ci sarebbe altro da dire
sui miti immortali dell'antica Grecia,
che riflettono dell'umanità lo stile.