Occhio fiorito,
candide membra lucenti,
sogno d’innocenza,
candore di purezza;
sognavi un amore
di lucente bellezza
coll’ardito eroe,
che un dì giunse
ai tuoi ignoti lidi.
Misera infelice,
amara sorte, sognavi,
povera illusione!
E adesso, o soave,
sulla tua non più isola,
sovrasta un monte,
la cupa cima!
Eppur, t’illudevi
d’esser felice,
o cupo dolor, pianto!
Niente più ché un cumulo
di polveri e di leggende.
(29/8/1993)
Da Emanuele Marcuccio, Per una strada, SBC Edizioni, 2009.
3 febbraio 2009
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La poesia non è puro artificio, non è sterile costruzione, ma piacere per gli occhi e per il cuore, qualcosa che ci meraviglia e ci colma d'interesse, che ci spinge a ricercar nuovi lidi, dove far approdare questo nostro inquieto nocchiero che è il nostro cuore.
Da: Emanuele Marcuccio, Pensieri minimi e massime, Photocity, 2012.