NEL SILENZIO DELLA CASA

Quando scende il buio della sera,
la tua assenza diventa più grande delle mura,
più pesante del silenzio.
Non c’è più il tuo passo lieve,
né il tuo sguardo che sapeva rimproverare con dolcezza.
Ora la poltrona è vuota,
la coperta riposa senza calore,
e le piante che amavi hanno smesso di fiorire.
Il giardino è un deserto,
la casa è un inverno che non finisce.
Un tempo bastava la tua voce
per far entrare il sole dalle finestre,
ora invece il freddo si siede accanto a me,
e mi ricorda che non ci sei.
Una lacrima scende,
e ogni lacrima è un seme di memoria.
Vorrei piantarla nella terra,
perché da quel seme nasca di nuovo la tua presenza,
anche solo come ombra,
anche solo come vento che accarezza.
Così, ogni sera,
quando il buio scende,
io ti cerco tra le cose che restano:
una coperta, una pianta, un raggio di sole smarrito.
E ti trovo lì,
nel vuoto che parla,
nel silenzio che mi chiama,
nell’assenza che non smette di essere amore.