Portavo la tua assenza
sopra giardini
di sere d'estate,
era come averti vicino
senza parlare,
era come sapere che c'eri
senza poterti guardare.
Era un innocente rituale
che facevo ogni volta
che l'ombra ricopriva
una dolce memoria,
era una assurdità
come credere che
non ci sia fine in una storia
che scriveva negli occhi l'amore,
quell'amore che ad ogni passo
sapeva che non c'era
nessuna destinazione.
2 giugno 2024
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Vedo la tua anima sporgersi dagli occhi, mentre ritrovo la mia anima illuminata nei tuoi stessi occhi.