Timida prima poi con gocce tonde e forti
alla finestra batte la pioggia settembrina
e ne riga i vetri con intrecci di rivoli sottili,
al ticchettio ed al ritmo si destan gli assopiti sensi,
diversi pensier genera la risvegliata mente
di color allegro il primo cupo nero l’altro:
che s’alla riarsa natura lieto beneficio occorre
a spegner del mio cuor l’arsura niuna d’amore stilla!
27 marzo 2013
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Miles gloriosus (Satira)
di Giuseppe Gianpaolo Casarini
Plauto il libello suo lasciò un dì senza custodia
da lì con balzo rapido e veloce dalle(…)