Noi forgiamo versi col nobile metallo.
Col cristallo bagnato dalla pioggia
col sole e la luna dell’estate.
Mettiamo l’incudine sul tempo
Ed il martello nell’ utero dell’anima.
Noi forgiamo versi, poeti nefasti e puttanieri.
Liberi da sguardi disdegnati
salutiamo col medio ben eretto.
Ma esistiamo per questo: lacrime e sorrisi,
follie e saggezze in scatole cinesi.
Tenerezze di bordelli improvvisati
e sofferenze che stringono la gola…
Una rara frottola, mille perplesse verità.
11 marzo 2007
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