Chiami giorni, che son
tutti uguali, e li descrivi
come oggetti senza senso
Li ammanetti procurandole dolore
che lo mischi con un pizzico di gioia
ma quella gioia che avverti appena
consumandoti la vita
quella vita che non senti e vorresti
trasformarla senza rancore
per ore e ore, affinchè un portone si apre
dove passano raggi solari, nei contorni
dell'amore
15 giugno 2014
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Tu guardati, tu guarda fragilità il vento che ti respira ed ascoltalo, muori e vedi il giorno come consumato dal fuoco. Lui ti osserva e ti comunica che devi rinunciare ad un figlio. Lui richiede forza e capire cosa si vuole ne ha estremo bisogno, un'era dove ce ne vuole ma proprio tanta, per evitare, certi incontri