Le campane suonavano

Le campane suonavano a festa, il matrimonio di Stefano e Marina era stato celebrato in una chiesa gotica romana, con navate meravigliose, lunghe e larghe, che catturavano gli invitati degli sposi molto eleganti, contenti di essere li, per quell evento tanto voluto, da un periodo dove esisteva solamente delusione, caratterizzata dai momenti inconsueti, litigi all’ordine del giorno, che straziavano il cuore. Essi prima di sposarsi si ripudiavano, perchè troppo diversi. Lei proveniva da una famiglia altolocata, possedeva terreni, ville, su altipiani di montagna, dove andava spesso, per sentire il silenzio, e ammirare i prati in fiore, quando la neve si scioglieva, e il sole arrivava a scaldare la solitudine di una mamma premurosa, che Marina adorava, comprandole tutti gli anni un regalo per il suo compleanno, festeggiato in ristoranti famosi, molto richiesti. Sua madre era stata lasciata dal marito, giocatore d’azzardo, oltre che direttore bancario. Stefano al contrario di lei apparteneva a una famiglia contadina, la quale viveva con poco, ma era felice, unita, ogni giorno mangiavano tutti insieme, in una rustica cucina, scaldata da una stufa a legna, in certi periodi anche d’estate, per via del bosco, che si trovava a fianco all’abitazione. Loro comunque impararono ad amarsi, e a capire che il vero amore prevale su tutto, e niente è più forte di lui