Non assomigli a nessuna parola,
sei dettata in caratteri che amano
tacere, corretta dall’assurdo
nella grafia amara dei miei notturni.
Qualcosa di te si è intinto e dissolto
in ciò che ho di più fragile e antico.
Pensavo il tuo amore precedesse
ogni meraviglia o fosse una poema,
di là da venire, un’infanzia eterna,
ed invece è lo stesso inchiostro che mi scrive.
Da L'oltre quotidiano ‐ liriche d'amore
20 giugno 2018
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Incominciai a scavare dentro di me in cerca di tesori preziosi o pietre filosofali e non ho trovato che scheletri, rovine e fango. Dopo una prima delusione però mi sono accorto che avevo riesumato le vestigia di una civiltà antica: la Poesia.