Attirano queste lacrime veloci
l’abbraccio di un albero stanco
e la forma consolidata delle orme
a giacere dove pioggia non invade
ma riflette in ogni perla caduta
la trama che tesse il Karma
come onde morte affogate
su arenili e riposi del mio ego
oppure nubi all’orizzonte
che selvagge parlano ai platani
di un ritorno carico di meraviglie.
E tutto si modifica attorno il vento
che sospira il ritmo vitale
filo e catena alle nostre condizioni
evidenza della nostra capacità di volare
e di saper modificare con destrezza
i pentagrammi di questo ambiente.
2 agosto 2013
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