Non ha nome la foglia
cui l’autunno impietoso
impone una veste cangiante
e strappa al suo ramo
perché il vento la porti e la terra l’assorba e l’annulli.
Eppure fu verde lucente il suo giorno
dolce e sinuosa la danza
vigorose le sue nervature ricurve
come dita nella carezza.
Ma tra il volo dell’ultimo uccello
e l’odore di pioggia imminente
sospeso rimane
in un sommesso spicco
quel palpito breve.
16 settembre 2014
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Per chi ha fede, e poco importa in cosa, nessun viaggio è troppo lungo, nessun dolore insopportabile, nessuna disperazione tanto colma di speranza.