Non ho dimenticato come si guarda la luna

Avevo occhi grandi e un libro di poesie
quando imparai a dare forma alle nuvole e non mi era chiaro da dove venisse
tutta quella voglia di stelle,
ma sapevo sarebbe finita col raccontare
di strane storie dall’approdo lontano. Non ho dimenticato d’allora come si guarda
la luna, solo vorrei che non s’alzassero più
cigni neri a oscurare le geografie di quei viaggi
in sospensione d’anima e fiato,
perché la vista non si ferisca al pellegrinare d’ombre. Avessi ancora un’altra fiaba
da insegnarmi stanotte,
mentre soffia polvere di ricordi
su ciglia chiuse al pianto,
m’inventerei di nuovo
principessa dagli occhi grandi tra pagine di poesie a pochi passi dalle nuvole.