Novanta

Mi stendo sui giorni in tua attesa: a volte
il mercoledì punge più degli altri, allora
cambio posizione  e cerco di accomodare
il sonno al tuo arrivo. Quasi mai coincidono,
però pensarti mi sfama dalla paura che il
mio ventre sia soltanto una gabbia di
monconi che non trovano impiego, di gesti
senza sangue, una fila di bagagli disfatti
senza aver mai annusato alcun posto.