E dagli opposti incanti
e incandescenze implose
di nuovo sorge il sole d’Icaro
annulla atopici frammenti
e il gelido crinale del vuoto oltre le porte.
Atavica sorella, la solitudine
dal grembo ch’è abusato
carezza, spenta, l’amaro ritmo delle doglie
in grisaglie di cielo
con noi assenti, d’ultimo distacco.
23 maggio 2017
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Non c'è poesia che non abbia tentato il suicidio: una vita fa, ho scritto ancora.