Violato il silenzio
non c'è nessuno...
Il mio
destino incombente,
(questo
delirio assordante).
Nuovo dolore‐
nuova passione‐
senza via d'uscita
verso l'autodistruzione.
Nell'aridità del presente
si insinua
il pensiero della morte
tra dolenti ricordi,
oscuri timori...
l'inesorabile
trascorrere del tempo
verso la muta riva
dell'oblio
e del nulla
è vuota,
ambita
perdizione.
Testo tratto dalla raccolta "Le urla"
11 luglio 2006
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