Ode per una bambina

Ascolta.
È il ventre di tua madre che si scuote
Un’altra vita,
nuove emozioni da condividere con visi nuovi o forse antichi.
Di nuovo l’aria da assaporare,
Di nuovo gusti e odori da sperimentare e ricordare…
Chi sei?
In quale fluido di cromosomi
la luce calda ti ha voluto inviare?
Tocca il caldo di una donna che non conosci, ma già ti appartiene…
Di nuovo luce,
Di nuovo sapore,
Che sa di amaro,
Di sangue,
di Vero,
di Vita.
Eppure è bello,
Anche il dimenticare
Anche l’oblio che ti appartiene nello sperimentare.
Che sciocchi noi tutti,
così seri e convinti nell’arrovellarci
nei fatti che ci accadono per la prima volta
da sempre,
in una ripetizione senza fine,
come in un film che, per sbaglio, si continua a proiettare.
O forse non per sbaglio,
ma per correggere ed arrangiare i contenuti.
E mentre ascolti,
la vita,
il suono dei tuoi pensieri,
così seri,
così importanti,
non ascolti più lei,
l’essenza,
la bambina,
che è rimasta lì
ad osservarti ripetere e ripetere.
Con i suoi occhi nuovi
Ti aspetta,
ma tu raramente
la guardi,
forse perché per ognuno è difficoltoso guardare se stessi...
E allora io scrivo un’ode,
un’ode per te.
Un’ode per lei
Un’ode per una bambina.