Orchidea

C’è stato un errore nella parola
nel significato che mi hai dato tu!
Credevi ti amassi, o che ammirassi ciò che sei?
Non hai capito, che cosa sei tu per me,
solo un antidepressivo, che prendo tanto per provare.
Non esser nervosa, non ti agitare, dannazione,
mi arrabbio anch’io e non voglio esserlo più,
voglio stare cheto, come l’ acqua del mare, la giù,
per questo ho dipinto nel mio cervello una stanza tutta blu.
Credevi ti amassi! Che vana illusione infante mia.
Non amo nessuno, non amo nessuno, eccetto me!!!
Serpenti che strisciano, tra fulmini bianchi dentro me,
attorno ad una orchidea, che resta schiusa e da vertigine!
Tutti i ratti, tutti i ratti che ho dentro me,
vogliono uscire dalla fogna, ridere e ballare,
perché vedon la faccia odiosa e schifata che tu fai,
te lo avevo detto sono solo un giullare, non ti fidar,
lo hai scelto da sola, ti avevo avvisata, che vuoi da me.
Ti credevi un genio, ma invece nelle mani ora cos’ hai?
Nient’ altro che aria, che tra l’ altro puzza un po’ di me
e della mia orchidea, che non mi fa smettere di ridere.