Lascia cadere la cenere,
sulle tue mani,
mentre suonano,
pulviscolo del corpo,
unguento che impillacchera
i tuoi cashmère di gran signora.
Si aprono campi di lavanda,
se tu suoni per me,
violetto allegro,
ne faccio mazzi,
con cui ti laverò i piedi,
io Maddalena delle corti,
per non averti scritto,
lasciando che il filo ti percorresse,
fino a scucire il tuo prodigio,
rendendomi orfana,
dell'unica mamma
di cui ho dimenticato il bacio.
12 luglio 2010
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