Per il tuo canto perduto
Il cuore si veste e si spoglia
si sfilaccia nella memoria del vento
che provò a mettere in fuga l’uggia
sulle cuspidi, le notti delle distese verdi.
Ho infilato il sogno nei boschi
per tutti i sentieri, sparite le case e i rumori.
La finestra si è piegata a mia somiglianza,
la luna sembrava una dea felice
ma mi è caduta in cocci come una tazza qualsiasi.
Ho creduto di riparare: il respirare troppo in alto,
abbassando gli occhi alla terra più scura.
Tornare
per il tuo canto perduto.
Ho sentito gli sguardi
penetrare il tormento di aprirsi
tra la parola muta e il filo che pende
tagliando il cielo ‒ con l’ultimo desiderio:
che sia tutto, in vita.