Per Irene

Dal tuo cantare auretta io gocciolo dal tuo suono traggo bacisogni colami dalle tue labbra

Il ricamo del tuo nido nella boccamano mentre onduli col pizzo sangallo i tuoi seni

Durerà a lungo questa festa abbasso la guardia dimmi se la tua lingua mi guarirà Sono fuori dall’onda le cime dei monti fanno la guardia alla mia notte nel tuo lago L’anima tutta intera la trovo nelle pieghe della seta nel tuo amante amore Sei albatros dalle lunghe ali sei traghetto di cibo all’insaziabile mia fame Affogami con schiuma di sesso sullo scoglio Ti dono merletti di lussuria avvolgo di baci le tue ginocchia sono così illuminato del tuo belvedere I tuoi sandali sono bianchi io sono il tuo colore un odore di foglie sotto le quali trovo i tuoi baci Lanciami palle di fuoco non mi fermerò nel giuoco delle mie mani Ove le tue hanno accarezzato mie piaghe sul capo già sospira non ci sei ancora arrivata Terrò alghe fresche sul nostro pescato ardore la tua striscia si verderizza della notte in me furore Saziami col tuo soffio ispirami verso all’improvviso alzati vento Portami da lei nella carnale ricchezza della luce