Piazza Santo Stefano

Piovono tenebre e ritmi di tamburi
Tra i vetri rotti e le scritte sui muri
Tra i mattoni di terra rossa come il sangue umano
A vederlo da qua il mondo è proprio strano

Tra le teste demoniache scolpite nel cemento
Dei palazzi di una piazza senza spazio e senza tempo
Tra le genti sole e folli che urlano di rabbia
Che l’anima non regge e il cuore a volte scoppia,

Che il pianto a volte è amaro, più amaro della morte
E soli e tristi siamo, ognuno ha la sua sorte;
Chi beve e riempie il tempo del vuoto di parole…
Quante persone insieme eppure così sole

Eppur tra questa gente, tra piscio e sigarette
Ancora nasce un fiore, e non per le vendette
Che ognuno cova in cuore, e insegna a sperare
Laddove tutto è ostile si può ancora amare.