Più volte il dì mi fo vermiglio et fosco

Più volte il dì mi fo vermiglio et fosco,
pensando a le noiose aspre catene,
di che 'l mondo m'involve et mi ritene
ch'i' non possa venire ad esser vosco.

Ché, pur al mio veder fragile et losco,
avea ne le man' vostre alcuna spene;
et poi dicea: ‐ Se vita mi sostene,
tempo fia di tornarsi a l'aere tosco. ‐

D'ambedue que' confin' son oggi in bando,
ch'ogni vil fiumicel m'è gran distorbo,
et qui son servo libertà sognando.

Né di lauro corona, ma d'un sorbo
mi grava in giù la fronte: or v'adimando
se 'l vostro al mio non è ben simil morbo.