Presentandoti un io qualunque

Siediti
sul crinale di queste parole
ed osservami
dall'alto, come sempre hai fatto interpretando
il nudismo atipico di
certi lampioni giudicati
dal vento

corrono lontani
lontanissimmi
lanci di sughero imprecisi tra
i sorrisi benedetti e i maledetti
strappi di bottoni incastonati
in questo cielo non ancora
in technicolor

Eccomi,
presentandoti un io qualunque
tra quelli scelti a caso dalla moltitudine
di secondi rarefatti nell'ultima
notte dell'anno ad illuderci e
di primi sempre a vincerci
sempre

scommetto
che colmeresti di sogni a noleggio
i miei giorni,
che apriresti altri pugni per
nasconderti dentro,
col tempo,
potrei anche parlarti di me

ma tu,
chissà come riesci a dormire,
stanotte, con tutto questo battere
nel cuore