Prego l’esorcista dei fiori
di espellere un graffio
mentre la nuca si copre di ascolti
fianco a fianco al brusio degli insetti
caduti nei cimiteri dei canti.
Altro il tempo di sole inconsapevole,
rianimo il pianto lasciato a seccare
nell’inciso turchino. Ma la soglia
del cielo è un punto cieco
una cruna inspiegabile.
24 ottobre 2017
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