Ritratto di me un lunedì mattina

Mi adagio mollemente sulla poltrona calco le spalle contro il morbido schienale accavallo le gambe congiungo le palme delle mani tra le ginocchia le racchiudo guardo svogliatamente il piano della scrivania carico di carte e di lavoro reclino indietro il capo fisso gli occhi al soffitto e mi domando dove la mia vita s’è inceppata in quale giorno o minima frazione temporale ho dirottato le mie scelte verso una destinazione ostile. Giacendo su questa poltrona col fare di una madre debosciata attendo di essere guidata dalla divina volontà.