Possa correre un rivolo
giù per vetrate d’occhi
perché non fugga ossigeno in maree
oscure. E che la terra si ravvivi
‐ la fonte cresce in ombra e il nocciolo
è cieco bulbo. Quale sorso
perenne al sorriso trabocca
soffocato sulla clessidra immota.
Sono parole d’ocra. Si dipanano
in spine di tramonto, l’ora gela.
15 agosto 2017
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Scrivere porta uno spazio (prezioso) del pensiero, dove non arriverebbe solo pensando.