Roba intima

 
A me non basta più immaginare.
Mi si deve, come premio fedeltà,
ritagliare uno scampolo di cielo
per poi farne esclusivo fazzoletto.

Ai primi indizi di malinconia,  
lo accosterò ai miei occhi scuri
e di ricordi, soltanto di ricordi,
intaccherò l’azzurro persistente.

Lo laverò nell’acqua immacolata,
lo stenderò sul filo dei rimpianti,
lo asciugherò al caldo del suo sole.

Lo stirerò nel verso dell’aurora,
lo piegherò in due mosse appena
così che all’occorrenza io l’abbia pronto.