Se

 

Se riuscissi ad afferrare la luna
o almeno a sfiorare il suo volto
così da sentire più da vicino
il mite respiro che slaccia la notte,
l’antico segreto che arma i poeti,
la vibrazione d’eterno e infinito,
quel freddo da mille stelle falsato
prima che viri al caldo del cuore;

se fossi per una volta capace
di farmi vago in abisso incolore,
fluttuare tra il plancton di un mare
poco azzurrato dai miei sorrisi,
rifugio caro nell’ora a declino
com’é la pretesa dell’uomo perso
che nell’amore il porto non trova
ed acqua e sale in zucchero muta;

se credibile ciò fosse appena,
darei inizio al ripristino nuovo,
all’essere in corsa per un riscatto
d’eroe illuso nel tempo che vola.

Mi stanno a guardare, il mare e la luna,
e forse ridono di me, del sogno
che come nuvola al sole si sfila
o come onda sullo scoglio s’infrange.


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Anno di stesura 2011
II° Premio al Concorso Letterario Internazionale “L’integrazione Culturale per un Mondo Migliore” ‐ 2011 ‐ promosso dal CEAC Centro Ecuadoriano di Arte e Cultura in Milano
(Pubblicata sul Mensile Il Saggio 10/2011)