Se l’alba parlasse

Aspettando il sorgere del sole,
azzarderò a scindere colori
che, troppo scuri intorno e dentro me,
proclamano maligna questa notte.

Mi ero imposto di dover sognare
un qualcosa capace d’ingannarmi
e di arretrare nel fondo dell’oblio
percosse inflitte al centro degli affetti.

Per far d’uomo ferito un’eccedenza
e dal dolor staccarlo almeno in parte,
soccorso ho chiesto a donna poesia
ma solo versi avversi lei scandiva.

Ho esplorato luoghi del passato
in cerca di ricordi un po’ sfumati
facendo sosta per capire bene
quelli più degni della mia attenzione.

Per mitigare errori non voluti
soccorso ho chiesto alla madre mia
al fin di dare al cuore un po’ di tregua
ma solo sguardi lei mi regalava.

Se l’alba parlasse come io vorrei,
costruirei un castello più sicuro
e questa volta di sabbia non sarebbe.
Avrebbe mura d’acciaio molto spesso,

possenti al punto da non fare entrare
spifferi d’un vento che non tiene conto
di quando lo pretendo mosso a brezza
nel mentre domo esecrabili sgomenti.

Aprile 2023