Sei Cento Otto

Le nubi sono buoi dal giogo furioso
oggi che tutta l'ombra gode
come il gatto accarezzato
per bene ed il sole ha versato l'ultimo
sangue, martire festeggiato nei giorni
pari. Quello che volevo dirti sta
intirizzito sopra tre foglie di un grande
castagno, nello sfogo dei ricci e nelle
costole delle vie incrinate dal
temporale: proprio ieri ancora tossivano
solleticate dai tacchi che l'estate
ha spezzato. Quello che volevo dirti
sanno ripeterlo mastici, macerie
e torbidi gufi: è tipo rintocco, moto
perpetuo. Non c'è più mistero, i codici
scassinati, le dighe violate,
i dubbi risolti come i nodi dal talento dell'ago.