Sei Cento Quarantasette

Io volevo crederti, ma
la donna conosce bene il
tuo indirizzo, il pedigree
dei fiori, la doglia serpente
e luglio agosto con il cane agonizzante.
Lei è rossa e rosse sono febbre,ruggine,
luna e rabbia. No, scusami, lei
è bionda: e biondi sono grano e sole,
urina ed angelo custode.
Io volevo crederti ma lei, di 
qualsiasi colore l'abbiano chiamata,
è arrivata prima con piegaciglia e pettinini,
con le fusa della sfinge e strani giochi
di pedine, rebus e sciarade.
Quindi non so come dirti che il
mio mostro cambia foggia e poi
misura, è spaventoso di notte
ed infuocato di giorno.
E quando tu lo richiami a letto
con un sogno o con il campanello
trillo di un ricordo ben dovuto,
io sono l'orco, la megera  perchè
sputo affranta tutti i malanni:
una bella mescolata, un minuto o poco
più e dolorosa
ecco sale  profumata
la mia  minestra di parrucche.