Sei Cento Ventiquattro

Ho un altro spettro da combattere,
recente e così vivace, come il
Beaujolais stappato a rue de la
Turbie, traditore, resistente.
La chioma non sta nella cornice,
ma vanno tutti gli occhi e sanno
di posa, di muffa da cui non si
cava antidoto, solo dolore,
suppurazione. E' una vena
che non affiora, corridore in
immersione, anguilla verde\blu.
Lei non ha un'investitura, da ieri
so solo del suo odore ma la diceria
è feroce , una squama che resta
nel pattume dimenticata e macera.
Sono stata felice e bella come non
mai: avevo tre camicie da notte
per un solo letto, nera, bianca e seta.
Ero la bambina che tutti guardavano
per l'azzurro e per il buio.
Adesso mi nascondo, mi fa
male anche la luce, il vento
abrade,
una carezza è mortale quanto una pozione.
Tutto mi invade come se avesse
jus di perquisizione,  forse l'unico torto
è nella muraglia dei vestiti.
Nuda sono come il pane quando
si offre e per spezzarmi basta solo  già la fame.