Selene

Sei ostì bella
Che sembri vetro,
soffiato da abile bocca,
che divina ti diede fattura
perfetta e fredda
come il ghiaccio del paradiso.
Muovendoti lenta giungi,
adducendo il caos ai miei pensieri
e colore alla mia persona,
istruendomi sulla via d’amarti
che ho paura di percorrere.
Sei fiore di fuoco,
che danza in un bicchiere, nero
di forza e perdizione, d’assenzio,
come docile ninfa
ammalii  e delizi gli occhi,
come abile valchiria
devasti il mio animo e il mio cuore.