In sensazioni disperse,
acufeni alla memoria ignoti
presenti al compiersi del giorno,
cade, nelle crepe dei muri e sui sentieri
pieni di cocci a rotolare inerti,
una pioggia che colma le distanze…
vivi in me come un’ombra appesa
ad ogni attimo di tempo che s’impiglia
inesorabile al resto dei pensieri
e non cedi, muta parola ormai sospesa…
cenestopatia che ancora incide
e mi svuota come il mare una conchiglia…
25 febbraio 2009
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