Veemente
noncurante magia
dell'esser
viziati da se stessi
con apicale spasmo.
Ne rapisce il senso
d'oscurità permanente
evocando vorticoso
abbandono d'irrequietezza;
sfocia in risorsa
di cantico interiore;
lascia trasparire
l'immortalità
del fuggitivo
senza porsi
alcun perché.
E per il domani?
Tatuaggio
nella memoria
solo da sbirciare...
24 giugno 2007
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