[Senza titolo]

L’Uomo Civetta


Lui!
Non era del posto
Veniva da lontano

Abitava una casetta
Vicino al Cimitero.

La gente aveva paura
E lo chiamavano “Solitario”.

Parlava pochissimo
E lo faceva con la civetta

Dalle ali mozzate
Che viveva con lui.

Uomo lugubre sciancato
Nasone lo sparapalle

A chi gli faceva scongiuri
Gli sputava sentenze

Lo fissava negli occhi
E lo prendeva di mira;

Il futuro era bello e segnato
Al quel povero malcapitato.

Come un albero in frutto
Colpito da un fulmine

Era destinato a patire
La sua lenta agonia.

Tutte le mattine
Si girava il paese

E quando centrava il bersaglio
Avvisava l’amico cassamortaro

A tangente versata
Si metteva all’opera.