SeraInvernoUnVecchioMulino…

Echeggia nel camino il fruscio delle fiamme
che punzecchiano il buio, sempre pronto ad avanzare.
L’aria è densa, odora di povero, di semplice, un odore antico
che ti inebria, e ti ispira.
Già, poco basta: un vecchio mulino, castagne e un camino
acceso, pochi tuoi, una chitarra, quell’odore unico,
quel bere tutti alla bottiglia del vino…
e diventi l’altro: quello che pensa, che s’incazza, l’altruista,
che vorrebbe che… e tutti i tuoi pensieri, i sentimenti
le tue verità vengono a galla (anche sul vino)
ed agli altri vorresti subito trasmetterli.

Ma non sono sintonizzati con te.

Nel buio cerco un’occhiata che valga la parola e,
nel buio, incrocio solo gli occhi lucenti
dello sguardo sommesso, di un piccolo micio
che biaciga il suo verso; e lo raccolgo
ugualmente, anzi mi gaso ad averlo in braccio, gioisco,
e mi basterebbe. Ma, poi, si stanca (già, sempre quei discorsi…)
e si divincola mentre, tradito, vorrei trattenerlo.
Deluso lo lascio, e in quel momento una semplice
sigaretta mi espande, e mi fa spaziare.

Mentre torno a casa il vento gelido accarezza il mio viso
ed il mio sorriso, che non riesco a trattenere.
Ma non voglio rammentarne uno di quei momenti,
ne sciuperei l’enfasi; così me ne vado con
la sola sensazione che la scena di poco prima
l’ho già vista, ma solo perché, forse, l’ho sognata.