Settantatre

Abbiamo appuntamento accanto al mare: una tagliola,
due ore per cacciare il muso alla gioia.
Dicono passi di lì una volta soltanto:
ha faccia fulva, a passi improvvisi
va disinibita dalla tana alla fame.
Mi piace come ci prepareremo alla battuta:
io porto gli occhi, tu carica le mani.
E quando ti chiederò la mira,
non temere che scappi.
Non voglio altra vita  di quella appoggiata alla gruccia
di mercoledì: l'ho indossata  per un giorno e lei si è infilata dove era più freddo
a stanarmi dal petto il bersaglio di morte.