Sofia G.

Tema condannato a ripartire,
a segnare come un ago segna
il timpano d’ogni mio desiderio.

      Sei morte il suo sorriso.

Dell’eco mi rimane il pianto
l’amaro di pensarti il vizio.
Lontana dal mio lezzo, eppure
nelle notti m’abbracci nuda.

Diafane espressioni specchiano
le ruvide memorie vinte
dall’urlo afono del tempo:
sono spettro di ciò che amavi.

                            Sei vita la sua ombra.

Vibra ancora d’eros la riva
di questo inverno e lungo stende
l’onda illusoria di riaverti.

Sofia.

Al focolare buio attendo
nel monotono rinnovo
di campane a taglio.