Sogno

Le mani sprofondate in tasca,
il vento calmo da destra
davanti il sole cadente nella vasca
dietro una bionda venere alla finestra.
Nella mano, come per incanto
appare la vecchia armonica
per ravvivare il pianto
e rendere la notte più comica.
Fermo a giocare a pallone
come un ragazzino
"Crossa alto coglione"
e la palla va nell'angolino
subito dopo quell'attimo di gloria
sparire dal luogo del gioco
e rigiocare nella memoria,
ingrandendo e distruggendo quel poco.
Che sia novembre o aprile
non conta proprio niente
intanto brucia il fienile
sia colpevole o innocente
ormai l'incendio è stato appiccato
sta bruciando forse da ieri
o forse è stato dimenticato
meglio chiamare i pompieri
o aspettare la pioggia divina?
che forse arriverà
certo non domattina,
ma quando chissà.
All'improvviso partorita dalla notte
una gomma si mette a cancellare,
del quadretto rimangono solo le botte,
come al solito so solo sognare.