Bagno la mia solitudine
dei miei stessi umori,
la tingo di cenere e di notte.
Essa odora della mia carne
incensata di passioni,
è velata dalla nebbia
impalpabile dei sogni.
Ascolto le mie lacrime
e di esse mi disseto.
Mi schiudo come una rosa
ma per me,
per me soltanto.
11 dicembre 2005
Altri contenuti che potrebbero piacerti
9 novembre 2005
di Maria Alonzo
La mattina scivola
sul brusio degli impiegati negli uffici,
sul frastuono del traffico(…)