Spirito che scorri secco
a corrodere il tempo
nel tempo dell’attesa
e mentre luce e ombra
si sposano
tra le viscere
della mia stessa vita
dalla placenta
che da ferita
copre ferita
s’incontamina
il pensiero:
"chi sarai?"
mia agrodolce vertigine
ma ti partorirò
attraverso me
Desdemona e Otello
e se trema la carta
al mio pensare è segno
che tra le dita
anche un piccolo
briciolo di specchio riluce
23 novembre 2007
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