Il pensiero s'addormenta
sotto la coltre
del lento scendere del tempo
Un suono alla finestra
invano tenta
di entrare dentr’al cuore
‐ di smuover sabbie massi e pietre ‐
ch'han coperto ogni colore
ogni attimo e sospiro
Anche il corpo
è un faro spento
Non c’è linfa
non c’è scorrere
in quest’anima ferita
Come statua sullo scoglio
guardo inerte la mia vita
Il mare si lamenta
tenta
una carezza e poi un’offesa
ma la statua fissa resta
Non c’è sole né intemperie
non c’è mare e non c’è suono
che risvegli il mio sopore.
15 novembre 2020
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Ho un vizio, un'abitudine antica,
a sera prima di addormentarmi
visualizzo la sfera del Perdono:
non volti, non persone, non fatti,
ma solo le spine che una ad una si staccano,
non pungono,
diventano petali e carezzano.
E il sonno è viaggio,
è prologo di nuovo giorno alla Vita
che sempre si dona in tutta la sua luce.