Gocce di pioggia sospese sui miei passi.
L’infinito
il male che brucia questo cielo di carta.
L’infinita voglia di averti…
Specchi rotti
la mia terra…
Carboni ardenti
i vicoli dell’anima.
Foglie stanche cadono giù
non sanno più volare
Si staccano all’equilibrio…
la fine di un trapezista.
È mia
la goccia che cade sul vetro,
la falce di luna sul viso
che falcia indomabile gli occhi.
Tagli…
Si straccia la veste di donna,
sfianca la voce di un pomeriggio…
tra spine roventi di serpi,
nello stridore di denti decisi,
si spegne la luce…
ascolto impassibile i silenzi della notte.
19 maggio 2007
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