Sotto la volta di querci
Cammino tra querce e castagni
sotto una pioggia ostinata.
Queste cattedrali antiche
mi offrono un riparo più vero
di qualunque vetro o tela.
La Natura ci avvolge,
dono inconsapevole
che sorprende e consola.
Eppure l’uomo non guarda:
cieco al respiro verde,
s’affanna a cancellare
ciò che domani, in cenere,
rimpiangerà d’aver tradito.
Questo è il prezzo
di un valore smarrito,
di un rispetto calpestato.
Non bastano promesse d’aria
a guarire questa ferita.
Gli scempi non avranno tregua
finché due idoli regneranno sovrani:
la fame d’oro e il trono del potere.
Essi soffocano la scintilla,
quel fragile lume di coscienza
che ancora trema nel petto.