Spicca il volo e guarda per me.

Vorrei viaggiare per il mondo dell'essere
come un uccello sul cielo sereno,
che leggiadro volteggia sicuro di sé,
rincuorato dall'aver tutto visibile agli occhi,
e mentre nutro questo pensiero,
con ansie, patemi e tenui speranze,
guardo il pennuto allontanarsi ingenuo,
inconsapevole del mio sordo richiamo.
Guarda tu per me, bianco rapace,
osserva tra le terre ed i mari lontani,
e scova delle fragili mani che nel mio sguardo
leggano la bramosa voglia di una carezza,
tenero gesto che solleva il cuore
e fa spiccare il volo a chi non ha ali.
Troppo stanca è la mia persona,
veloce penna lucente, per seguirti con gl'occhi
stanchi del viandante, ché dopo un lungo
viaggio ho bisogno di rimembrarmi,
sciacquando via la polvere che la vita
ha depositato sulle mie carni;
torna da me quando avrai trovato
ciò che cerco, e mia premura sarà
di ringraziarti con la carezza
di chi ha l'amor dalla sua parte.