Stanze

Via! La brughiera è divenuta oscura sotto la luna,
e le rapide nuvole hanno bevuto l'ultimo pallido raggio della sera:
Andiamo via! I venti che si stanno incontrando presto richiameranno il buio
e la profonda mezzanotte avvolgerà le luci limpide del cielo.

Non ti fermare! Non c'è tempo! Ed ogni voce grida andate via!
Non tentare di convincere con un'ultima lacrima l'ostinazione della tua amica:
gli occhi della tua amante, così freddi e lucidi, non osano pregarti di restare.
Il tuo senso del dovere e il suo abbandono riportano alla solitudine.

Vai via! Via! Torna alla tua casa triste e silenziosa; versa lacrime amare sul suo
desolato focolare; guarda le oscure ombre che come fantasmi vanno e vengono,
e intessono intricate strane tele di malinconica allegria.
Le foglie degli spogli boschi d'autunno volteggeranno attorno al tuo capo:
i fiori della rugiadosa primavera risplenderanno ai tuoi piedi;
ma la tua anima o questo mondo devono svanire nel gelo che costringe i morti,
prima che il cupo sguardo della notte e il sorriso del mattino, prima che tu e la pace vi possiate incontrare.

A mezzanotte le ombre delle nuvole riposano,
perché gli esausti venti tacciono, o la luna è sotto il mare;
qualche sollievo dalle proprie onde lo conosce anche l'affaticato oceano;
e come qualunque cosa che si affatichi, si muova o si lamenti
ha il sonno che le spetta.

Tu ti riposerai nella tua tomba e tuttavia finché non fuggono i fantasmi che quella casa
e la foresta e il giardino un tempo ti hanno reso cari,
i tuoi ricordi e il pentimento e le tue intense meditazioni non saranno libere dalla
musica di due voci, e dalla luce di un dolce sorriso.