Sulla bocca

Ero fugace e vago
come il sorriso degli amareggiati.
Incastrando le cosce sul tuo corpo da camoscio,
soffice e snello,
saltando tra le tue nocche accuminate
e riposando nel cratere 
dove il fuoco non spento della tua bocca sapiente,
mi rinfresca,
ho bevuto sereno ai laghi del tuo petto.